La figlia sconosciuta di Sara Recordati





  • Copertina flessibile: 352 pagine
  • Editore: bookabook (15 novembre 2018)
  • Collana: Narrativa
  • Lingua:  Italiano


La trama

Francesca ha 35 anni, un lavoro in una casa di moda a Milano e una famiglia che ama, apparentemente perfetta: il marito Luca, che è la sua roccia e due adorabili bambini.
Il suo aspetto dolce ed ingenuo, con i profondi occhi azzurri e ricci biondi, presuppone che debba essere sempre buona e gentile e che non sollevi mai problemi. Ma Francesca ormai è stanca di fare la bella statuina. Dopo sei mesi di aspettativa tenta di tornare al suo lavoro, con non poche difficoltà. La fortuna l'assiste e riesce a reintegrarsi e a "passare di grado". E' come riprendere una boccata d'aria fresca, ma Francesca non è ancora contenta. Suo marito l'adora ed è un padre esemplare, ma quel rapporto ormai sembra spento. Con Luca si riduce a moglie e mamma, che necessita di essere coccolata e difesa: con lui è solo Chicca , mentre Franci, la sua parte più trasgressiva e ribelle, è relegata in un angolo. E' solo Matteo, divenuto suo amante, a riuscire a tirarla fuori. La relazione va avanti senza particolari intoppi. Nonostante ciò, Francesca non riesce a riempire quelle crepe dell'anima, vecchie ma sempre dolorose, le cui radici risalgono all'infanzia. Il padre, famoso artista, è stato sempre assente ed incapace di amarla. Disconosciuta e continuamente umiliata, prima come ragazza e poi come donna , finisce per diventare una bambina chiusa e timida. Il suo unico conforto sono i libri e lo studio. A completare lo scenario c'è una madre , abbandonata dal marito, come lui assente o perlomeno incapace di dimostrare il suo affetto. Il solo porto sicuro è il giardino della nonna con i suoi oleandri , di cui scoprirà gli effetti deleteri sulla sua pelle. Da allora elegge l'oleandro a "sua pianta", tanto da portarne alcune foglie in borsa come portafortuna e coltivarne uno nel terrazzo di casa. Passa il tempo, tuttavia i rapporti con il padre non migliorano; al contrario, lei sente la sua figura sempre più opprimente e soffocante. A far precipitare gli eventi è la scoperta della sua relazione extra-coniugale che il padre, forte di alcune sue convinzioni (che non intendo svelare!), tenta di usare per ricattarla. Ormai schiacciata dalla rabbia e dal rancore, Francesca senza neanche rendersene conto trae dalla tasca le sue foglie di oleandro. E quella tisana segna l'inizio della sua nuova vita, libera da umiliazioni, e salva l'unica cosa che conta davvero: la sua famiglia.

       "Tutti mi abbracciano pensando che siano solo 

         il freddo e la pioggia a farmi tremare. 
         La verità invece è che sono sconvolta. 
            Questo è il funerale di mio padre. 
                  E io l’ho ucciso."

Cosa ne penso

Un romanzo autobiografico a sfondo psicologico, capace di indagare le varie sfaccettature dell'animo umano, soprattutto quello femminile. L'autrice riesce a descrivere in maniera magistrale i meccanismi psicologici ed autodistruttivi che scattano nella mente della protagonista, prima bambina e poi adulta, con estrema chiarezza ma anche incisività. Non manca poi di toccare tematiche importanti ed attualissime: dal mobbing alle difficoltà che una madre lavoratrice può incontrare. Francesca è una donna che ha il diritto di essere madre, lavoratrice, moglie. E' una donna che parla per molte altre.


La capacità narrativa e la scrittura fanno di questo romanzo , a mio parere, un piccolo capolavoro. Riesce difficile staccarsi dalle pagine: la curiosità di sapere cosa accade e come la protagonista viva gli eventi prende il sopravvento. Ad impreziosire il tutto, non mancano riferimenti ed opere d'arte, frutto della formazione dell'autrice. 

Davvero un ottimo lavoro! 
Non posso non consigliarlo anche per l'editing curato e la copertina meravigliosa.

Ringrazio ancora l'autrice e la casa editrice per la fiducia accordatami.


                                                                                                                       Voto: 5/5*

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