Recensione su UN MOMENTO DI CHIAREZZA di Silvia Trevisone



  • Copertina flessibile: 299 pagine
  • Editore: bookabook (3 maggio 2018)
  • Lingua: Italiano
               «Secondo me ha avuto un momento
             di chiarezza. Ha cominciato a ballare 

            quando aveva sei anni. All'inizio si divertiva…
                  poi è arrivato il peso del talento.
                  Ha cominciato a mangiare poco e 

           si è allenata fino a svenire dalla stanchezza.
                 Poi tutti i pezzi del puzzle si sono 

                        finalmente incastrati. 
              Non sarebbe mai stata una ballerina. 
                         Non poteva esserlo. 
                         Non voleva esserlo. 
                     Un momento di chiarezza.»

TRAMA

Daisy ha trentatré anni e non è riuscita a trovare ancora il suo posto nel mondo. Si laurea in 

chimica molto presto ed inizia a lavorare in un laboratorio. Tutto sembra andare bene:riesce 

addirittura a creare un polimero, grazie ad un quoziente intellettivo superiore alla media.

Un giorno però decide di buttare tutto all'aria: le piace la chimica, ma non vuole fare il 

chimico! Cade in uno stato depressivo un po' anomalo: diventa cinica, estremamente 

realista e passa da un lavoro all'altro. Nel suo percorso lungo il dolore non chiede aiuto a 

nessuno, nemmeno alla sua famiglia. Interrompe i rapporti con tutti, rinunciando a vivere.

La vita diventa solo un peso, finché un giorno entra in una strana caffetteria e si avvicina ad 

un ragazzo con lo sguardo triste. E' lui che rimette in moto il meccanismo della vitainsieme 

ad un prete comprensivo, una vicina di casa bisognosa di aiuto ed un cane intuitivo, 

rompendo la fortezza di solitudine da lei costruita negli ultimi dieci anni. Una serie di 

situazioni la porteranno a doversi confrontare necessariamente con i suoi genitori e la 

sorella, ma soprattutto con se stessa.

COSA NE PENSO

Un libro nasce dall'esigenza dell'autrice di raccontare la sofferenza in tutte le sua 

sfaccettature e possibili evoluzioni.

La protagonista si racconta in prima persona, giorno dopo giorno, in quel suo stato che 

definirei di "stand-by". E' come se avesse messo la sua vita "in pausa".

Ma prima di questa pausa c'è stata una fase di dolore ed un modo di affrontarlo del tutto 

sbagliato, attraverso un isolamento totale.

Vengono dunque descritti i meccanismi psicologici della depressione, gli atteggiamenti che 

il malato assume. Come, per esempio, la convinzione che nessuno potrà mi capire la sua 

sofferenza. 

Questo romanzo è stato difficile da terminare. Non per la narrazione e lo stile che ho trovato 

scorrevolissimi , ma per le emozioni che mi ha suscitato. Forse perché anch'io ho sofferto 

della stessa malattia di Daisy ed in molte sue parole ho ritrovato le mie.

In conclusione, mi sento davvero di consigliare questa lettura. Soprattutto per il messaggio 

di speranza che lascia.

Ringrazio nuovamente e l'autrice e la casa editrice Bookabook per la rinnovata fiducia.


VOTO: 5/5*****   

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